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La quarta concorrente è una Pentax Optio A40, un modello che ha il suo punto di forza nel sensore da ben 12 megapixel e nel sistema antivibrazioni Sr che permette di spostare fisicamente il sensore di ripresa per rispondere ai microspostamenti imposti da mani poco ferme. L'estetica è rigorosa e robusta ma le impostazioni avvengono semplicemente tramite un menù, abbastanza chiara e intuitiva la simbologia usata sullo schermo. Una vera fortuna perché altrimenti il libretto di istruzioni non è una lettura stimolante: è troppo prolisso e stampato con caratteri minuscoli che metteranno in difficoltà chi non ha una vista perfetta. Sul retro spicca il tasto verde che però non indica la modalità di scatto automatica, bensì una impostazione preferita dove l'utente può impostare liberamente alcuni parametri uscendo dalle numerose situazioni già memorizzate in fabbrica. I filmati vengono registrati in modalità DivX e questo consente di ridurre lo spazio occupato sulla card di memoria e facilita le operazioni di montaggio sui Dvd recorder casalinghi. I più esperti potranno anche sfruttare alcune piccole operazioni di modifica e montaggio accessibili direttamente sulla fotocamera, senza dover usare software esterni su pc. Il mirino lcd è di buona qualità ma per il prezzo avremmo desiderato prestazioni ancora migliori, data la mancanza del mirino ottico. La qualità delle immagini in modalità automatica non rende onore alla capacità del sensore, molto meglio seguire le diverse impostazioni pre tarate o costruirsi da soli la modalità di scatto. Questo però indica che la macchina è più indicata per utenti esperti, che ne sapranno trarre il meglio nelle diverse condizioni.

La quinta concorrente è una Kodak M1033, modello di fascia media nella gamma ma con un prezzo molto conveniente in assoluto. L'aspetto e la finitura sembrano quelle di fotocamere più costose, anche le caratteristiche tecniche parlano di sensore da 10 megapixel, zoom ottico fino a 3x e possibilità di girare filmati in formato Quick Time fino al 720p. La Kodak sembra quindi strizzare l'occhio all'utente che desidera vedere sul grande schermo tv le sue riprese e i suoi scatti, anche perché è possibile scegliere il formato delle immagini tra 16:9, 4:3 e il classico 3:2. Peccato che per collegare la fotocamera al tv serva una docking station opzionale, a meno di non sfruttare direttamente la card di memoria da inserire in tv o recorder predisposti. L'utilizzo è molto semplice grazie alle complete informazioni che giungono sul grande display da 3 pollici, molto luminoso ma poco visibile con forte luce ambiente. Nei menù si entra e ci si muove con un pratico joystick e si può scegliere se usare una modalità completamente automatica, una manuale oppure una delle 24 (!) situazioni preprogrammate. Se ci sono dei dubbi si può avere un breve testo di spiegazione direttamente sul display. La qualità degli scatti è di ottimo livello, specie scegliendo la modalità programmata più vicina a quella reale; non male anche la modalità completamente automatica, seppure tenda a far scattare il flash troppo spesso. La batteria comunque è del tipo ricaricabile e sembra promettere buona autonomia di ripresa. Degni di nota anche i filmati in modalità HD a 720p, in questo caso però bisogna munirsi di card di buona capacità perché lo spazio occupato è molto. Kodak comunque conferma la sua fama di semplicità e buone prestazioni, è davvero difficile scattare una brutta foto con questa fotocamera.

Infine la sesta concorrente, la Samsung Nv24Hd che si pone al vertice delle compatte coreane. Come si desume dalla sigla il suo punto di forza è la capacità di scattare immagini e girare filmati in modalità HD. L'aspetto serio e robusto giustifica il prezzo piuttosto elevato, ma è la dotazione di accessori che completa il quadro: troviamo una completa docking station per la ricarica e per il collegamento a pc e tv, c'è perfino il cavo hdmi per vedere i filmati hd direttamente sul televisore con tanto di telecomando (che serve anche per l'autoscatto). Il display da 2,5 pollici non è un semplice lcd ma è un Oled: le immagini sono migliori anche con forte luce ambientale e il consumo di energia è minore. Samsung ha fatto qualcosa di diverso anche per i controlli del menù, anziché avere il solito tasto multidirezionale ci sono 14 tastini posti tutto attorno al display, posizionati in corrispondenza delle diverse voci da impostare e sensibili non solo alla pressione ma anche al tocco. All'inizio l'idea sembra geniale ma poi si rivela piuttosto scomoda: i tasti sono molto piccoli e troppo sensibili, prima di trovare la posizione desiderata si perde tempo. Altrettanto scomode le due rotelle di selezione della modalità di scatto poste agli angoli superiori della fotocamera, vanno spostate con due dita e usando entrambe le mani. L'utilizzo della Nv24Hd è indicato per chi è già esperto, il manuale è molto conciso e la simbologia non immediata portano a chi sa già molto bene come sfruttare tutte le risorse di una fotocamera. Anche perché in modalità del tutto automatica le immagini risultano molto buone ma al livello di apparecchi più economici. Peccato manchi un vero mirino ottico, un elemento cui il vero appassionato non rinuncia. E' anche possibile elaborare le immagini una volta scattate, senza dover usare programmi speciali o il pc. Molto buono il comportamento con i filmati, registrati in standard Mpeg4 e quindi anche poco esigenti in fatto di memoria. Troppo rapido però lo zoom motorizzato che non permette di centrare il valore di ingrandimento desiderato, seppure la messa a fuoco automatica sia altrettanto veloce nel seguire le immagini.

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